26 I. - LA MACEDONIA sione della Rumelia Orientale alla Bulgaria. La Russia, la sola Potenza che avrebbe potuto aiutare i Macedoni, almeno moralmente, appoggiando le loro domande e le loro aspirazioni a Costantinopoli, si tirò in disparte, e se ne disinteressò, non avendo approvato quella annessione fatta senza il suo consenso. Essa fu anzi il punto di partenza di tutti gli incidenti che provocarono la rottura fra lo Czar e il Principe di Battemberg, e quindi delle relazioni fra la Russia e il Principato. Il Principe Ferdinando continuò nelle tradizioni lasciate dal suo predecessore. Appena entrato in Bulgaria, lasciò comprendere, in varie occasioni, che aveva sempre lo sguardo rivolto verso la Macedonia, e che i suoi sentimenti erano all’unisono con le aspirazioni dei patriotti bulgari. Ma la ostilità continuata della Russia, che obbligò la Bulgaria a gettarsi completamente nelle braccia della Triplice Alleanza, obbligò altresì la Bulgax-ia a un grande riserbo. La politica dello Stambuloff, era contraria alla politica rivoluzionaria, e vagheggiava invece, oltre all’accordo strettissimo con le Potenze Centrali, un’intesa con la Sublime Porta. Egli credeva ed era convinto, che le popolazioni macedoni avessero assai più da guadagnare da un’intesa con Costantinopoli, che da una politica rivoluzionaria. Informando la sua condotta a tale concetto, colpì senza misericordia — e senza misura — gli agitatori macedoni, tanto che, come è noto, fu assassinato per l’appunto su mandato dei Comitati macedoni e da gente ad esso affiliata. Dalla morte dello Stambuloff, e sotto il Gabinetto Stoiloff la propaganda macedone prese un