Apostolo Margariti 261 rentela che lega quel popolo ai Rumeni di Macedonia. Come tanti altri egli si era fino allora considerato greco. Ma quando ritornò da Bucarest era doventato il più terribile avversario dei Greci. Ed è una lotta epica quella che, a rischio spesso della vita, egli ha combattuto in Macedonia per sottrarre i Yalacchi al-l’Ellenismo. Instancabile, dal Pindo al Rodope, sfidando tutti i pericoli, egli visitò uno per uno tutti i villaggi, dove sapeva che v’era dell’elemento rumeno, e in pochi anni riuscì ad ottenere risultati insperati. Oltre che dal denaro mandato dal Governo di Bucarest, egli riuscì a farsi aiutare per aprire scuole, talvolta in posti quasi inaccessibili, dai ricchi valacchi che seppe guadagnare alla sua causa. Il Clero Greco scomunicò i generosi oblatori. Poi, sempre su istigazione del Patriarca, non solo furono per un certo tempo chiuse tutte le scuole rumene in Macedonia, ma lo stesso Margariti venne arrestato, e credo abbia passato qualche tempo in prigione. A Bucarest la questiono macedone eccitò allora gli animi più che mai. La stampa protestò vivamente e, dopo qualche tempo, il Governo Turco, ritornando sulle proprie deliberazioni, all’indomani della gran guerra contro la Russia, consentì alla riapertura delle scuole. Nel 1878, in una nota ufficiale, il Governo di Bucarest raccomandò alla Porta ¡’Apostolo Margariti, come ispettore delle scuole rumene. Pu questa nota il primo atto ufficiale pel riconoscimento della nazionalità rumena in Macedonia. Il secondo passo fu fatto poco dopo con le pratiche onde ottenere anche per i Rumeni una Chiesa indipendente o per lo meno dei Vescovi ed un clero che ufficiasse in rumeno. L’Apostolo Margariti riuscì a trovare e a guada-