292 X. - LA SOLUZIONE a Costantinopoli, fra le altre, è ancora una strada romana — abbiamo il monumento storico, dirò cosi vivente, nei Rumeni disseminati dal Pindo al Rodope. Sul la base delle tradizioni storiche l’intesa non è assolutamente possibile, e non è su questi criterii che essi debbono cercare di mettersi d’accordo. Bisogna anzi ne facciano completa astrazione. Ma è necessario ohe da una parte e dall’ altra si sacrifichi qualche cosa, e vi sia una grande abnegazione. Mentre in Serbia si sente che questa sarebbe la sola via di uscita, anche all’ infuori degli uomini politici, in Bulgaria di un accordo che possa limitare il campo delle loro rivendicazioni in Macedonia, Lisciandone una parte al vicino Regno, non ne vogliono sentir parlare. Non è che anche a Sofia non vi sieno uomini i quali comprendano ohe quella dovrebbe essere la via da seguire — e i tentativi di cui ho parlato più volte e specialmente quello dello Stoiloff no sono una prova — ma anche questi temono di andare incontro airimpopolarità manifestando tali idee. Il partito rivoluzionario e il Comitato Macedone, specie da qualche anno a questa parte, hanno esercitato una grandissima influenza sulla politica interna del Principato. E il Principato è un paese costituzionale e parlamentare dove gli uomini politici debbono fare i loro conti con gli elettori e con le masse, in Bulgaria più facilmente impressionabili che altrove ! Non si può a meno di tener conto in una eventuale spartizione, e sia pure per ora sulla carta, che la Serbia fu assai maltrattata al Congresso di Berlino, e che forse la Bulgaria non esisterebbe se i Serbi non fossero insorti al principio del secolo e non avessero allora, come nel 1878, provocata e ini-