118 IV. - IN BULGARIA al suo Paese, e parlando con entusiasmo della questione dei porti sul Mar Nero che tanto gli sta a cuore, continuò: “ — L’altra parte del mio programma, che natu-“ ralmente doveva andare di pari passo con quello “ dello sviluppo ferroviario, era lo sviluppo dei nostri “ porti sul Mar Nero. Ho sempre detto, e non mi sono mai stancato di ripetere che il nostro avvenire era “ da quella parte. — „ Senza dubbio il Principe, il quale divide le aspirazioni del suo Paese per la Macedonia, pensa e spera che un giorno la Bulgaria potrà avére uno sbocco ancora più comodo, più libero e più vicino al resto d’Europa nell'Egeo; ma specialmente nei primi anni del suo regno questa eventualità pareva cosi lontana che sarebbe stato un pessimo e poco pratico programma quello di lasciar la preda per l’ombra, e non occuparsi intanto degli sbocchi del Mar Nero. “ — Per quanto il Principato abbia circa 300 chilometri di costa, il Paese non è marinaro. Senza ferrovie, e con le comunicazioni difficili di una 11 volta, il mare appariva così lontano ! Era cosa molto “ ardua il persuadere il capitale bulgaro, poiché, na-“ turalmente, le imprese di questo genere, e sopratutto “ in un piccolo paese come il nostro, devono avere “ un carattere nazionale. Ho continuato per anni un “ lavoro di propaganda personale assidua. Io sto pa-recchi mesi dell’anno, lassù, a Euxinograd, sulle rive “ del Mar Nero, in un castello del quale il mio pre-“ decessore, il Principe Alessandro, iniziò la costru-“ zione che io ho continuato ingrandendolo e creando “ dei giardini quasi sulla nuda roccia. Peccato che non vi fermiate di più ! Sarebbe per voi una gita