198 VII. - SALONICCO addossata a guisa di anfiteatro al pendìo del monte Kortiach, con la fortezza che la domina dall’alto, i suoi numerosi ed eleganti minareti, e le mura turrite che la limitano ancora da una parte e che un tempo cingevano tutta quanta la città. Gli ultimi avanzi di tali mura nella parte bassa, sono stati distrutti in un’epoca relativamente recente onde costruire la parte nuova della città lungo la strada a mare. Una volta nessuno avrebbe osato costruire in riva al mare, a causa degli audaci pirati che per tanto tempo hanno infestato quei mari, e pei quali sarebbero stati assai facili di notte i colpi di mano. La strada a mare, è il corso, il boulevard, il centro della vita mondana di Salonicco. Vi è sempre un gran movimento tanto all’ora della passeggiata prima di pranzo, come alla sera, perchè sono lì disposti sulla riva del mare, si può dire uno dopo l’altro e assai numerosi, i caffè, le birrarie, i cafó-chantants e i piccoli teatrini, dove si alternano, specialmente nell’estate, gli spettacoli più svariati — dalle compagnie d’operette all’uomo-cannone e alle foche ammaestrate. Molte delle insegne dei caffè come dei negozii sono in italiano. Però, da gente pratica, quasi tutti gli esercizii pubblici hanno in riserva altrettante insegne in altre lingue, in francese, in inglese, in tedesco, che tirano fuori e mettono a posto appena una squadra francese, tedesca o inglese getta l’àncora nella rada di Salonicco. E allora la città è in festa per parecchi giorni. I ricevimenti, i pranzi, i balli, le partite di caccia si succedono l’una all’altra, e, dopo che due o tre signorine di Salonicco hanno avuto la fortuna di fare bei matri-monii con ufficiali di marina, l’arrivo di una squadra fa battere il cuore a tutte le ragazze da marito....