232 Vili. - MONASTIK nòfonì, bulgarofoni o valaccofoni, cioè Elleni ohe parlano albanese, bulgaro o valacco, sono in realtà degli Albanesi, dei Bulgari e dei Valacchi che militavano nelle file dell’ Ellenismo, e passavano per Greci solo perchè erano sotto l’autorità religiosa del Patriarca e frequentavano le loro scuole, non avendo altro punto d’appoggio. Tranne gli Albanesi, dei quali una piccola parte è rimasta fedele all’ Ellenismo, gli altri, appena creato l’Esarcato bulgaro o poterono ottenere qualche prete valacco, abbandonarono i preti greci. Tantopiù, che non avendo questi ultimi rimunerazione fissa, e dovendo vivere di ciò che loro dànno i fedeli, non pare fossero sempre molto scrupolosi intorno al modo di procurarsi il denaro. La venalità del clero greco che taglieggiava le popolazioni slave, fu una delle cause principali che determinarono il movimento di ribellione contro il Patriarcato. La lotta fra il Patriarcato e gli Slavi è sempre stata asprissima, e in questa lotta nella quale il Clero Greco, più assai che degli interessi religiosi, si preoccupa della propaganda dell’Ellenismo, non ha scrupolo nel servirsi di qualunque arma. Contro i Bulgari v’è l’accusa di scisma che dà loro buon giuoco. Contro i Serbi, non potendo ricorrere a questa accusa, hanno cercato di combattere come empi certi loro usi tradizionali come, ad esempio, quello della Slava. Vi fu un momento nel quale i popi greci da una parte bruciavano sulla pubblica piazza, come libri eretici, antichi documenti bulgari, mentre dall’altra minacciavano tutte le pene dell’inferno ai Serbi che rimanevano fedeli ai loro usi. La Slava è una festa esclusivamente serba, e non vi può essere