La Serbia e il Trattato di Berlino 293 ziata la guerra. Sembrava anzi a tutti, ohe resultato della guerra vittoriosa per le armi russe dovesse essere la creazione di un grande Regno Serbo. Invece, non solo la Russia, creando la Grande Bulgaria del Trattato di Santo Stefano, la abbandonò completamente, ma non si oppose a che i due grandi Paesi serbi, la Bosnia e l’Erzegovina., passassero sotto l’Austria, e lasciò che il Congresso decretasse il ritorno della Vecchia Serbia sotto la dominazione ottomana, quantunque al momento del Trattato di Santo Stefano quel territorio fosse già occupato dai Serbi. La Serbia aveva manifestato troppe velleità d’indipendenza ! Durante la guerra di Crimea, invitata dalla Russia a prendere anch’essa le armi contro la Turchia, non aveva creduto di lanciarsi in una avventura dalla quale poteva forse essere compromessa la sua stessa esistenza. Approfittò invece delle circostanze per chiedere ed ottenere dall’Austria e dalla Prussia il riconoscimento della sua indipendenza. La Russia non aveva un grande interesse — dopo la guerra del 1878 — a risuscitare la Grande Serbia, dopo che aveva per tal modo mostrato di voler fare da sè. Le parve corrispondere assai meglio ai fini della sua politica la creazione di uno Stato giovane, che, dovendole completamente la propria esistenza, sarebbe stato più fedele e più ligio ai suoi voleri. La Bulgaria, secondo il suo programma, doveva essere una provincia russa, attraverso la quale essa era così alle porte di Costantinopoli. Non si può non tener conto che nel Trattato di Berlino la Serbia è stata circoscritta, segregata in modo da renderla economicamente tributaria del