Un Paese senza Governo 279 è Costituita. Oltre al denaro per pagare i funzionarli, perchè sia possibile applicare un programma di riforme, ci vuole un Governo dal quale emanino gli ordini e le disposizioni, e che coordini 1’ azione di tutte le Autorità. In Turchia da un pezzo non esiste più un vero Governo. Tutto dipende dai favoriti che ha intorno a sè il Sultano, i quali non hanno altra preoccupazione che quella di arricchirsi e ammassare al più presto delle fortune, e dallo stato d'animo di un uomo ammalato il quale vive continuamente in mezzo alle ansie e alle paure. La Turchia non applicherà le riforme perchè non vuole e non può, come non ha mai fatto nulla tutte le altre volte che sotto la pressione dell’opinione puh blica europea, le Potenze sono intervenute per imporle di adottare misure e provvedimenti a favore delle popolazioni cristiane. Gli è che al suo malvolere fa riscontro il disaccordo fra le Potenze, disaccordo che impedisce ad esse qualunque azione collettiva. Ciascuna delle Potenze interessate teme che un’ azione energica possa precipitare la soluzione della questione orientale in modo non conforme ai suoi interessi e alle sue aspirazioni. La Turchia — ed è stato ripetuto migliaia di volte — conserva ancora l’attuale sua posizione in Europa unicamente per queste divergenze, per la diffidenza e la gelosia fra gli Stati che aspirano a dividerne le spoglie. A questo proposito credo sia difficile immaginare qualche cosa di più grottesco — la parola non mi pare punto esagerata — di quanto avvenne nel 1881, allorché fu organizzata la famosa dimostrazione navale nelle acque di Dulcigno. L’iniziativa della dimostrazione era stata presa dall’ Inghilterra, ma l’Austria, soddisfattissima di quello che aveva avuto