48 II. - IN SERBIA letterato di polso e uno studioso. Nella Nuova Antologia ha pubblicato di recente un articolo interessantissimo su un piemontese che ebbe una parte importante negli avvenimenti della Serbia e che fu Ministro del Principe Milocsh al principio del secolo. La gran sala d'aspetto ha un carattere orientale che gli vien dato dai colori vivaci dei tappeti di Pirot, posti come tende alle porte e alle finestre e che coprono anche i sofà. Lo Stato ha istituito a Pirot una manifattura propria per questi celebri tappeti, dei quali pare cresca ogni giorno la richiesta dall’estero, e alcuni artisti serbi, di ciò incaricati dal Governo, sorvegliano la manifattura acciocché, pur facendosi qualche volta del nuovo, non si alteri la caratteristica dei disegni. Nei pochi minuti che ho aspettato, e mentre la musica militare suonava l’inno nazionale serbo per gli onori alla bandiera durante il cambio della guardia, l’amico Vesnisoh mi mostrò i ritratti degli Obrenovich, che pendono dalle pareti, ricordando con poche parole i fatti più salienti della vita di ciascuno. Non capita a tutti, nè tutti i giorni, di avere un uomo come il signor Vesnisoh per darvi le spiegazioni e farvi un breve corso di storia serba! Si può immaginare come lo seguissi attentamente e come mi interessasse quella conversazione, che fu interrotta dopo qualche momento dall’aiutante di campo il quale venne a prendermi per accompagnarmi da S. M., che mi ricevette nel suo studio, una vasta sala che dà sul giardino, ammobigliata con elegante semplicità e con parecchie grandi biblioteche che ne ricoprono le pareti. S. M. il Re Alessandro I, che è un appassionato