74 III, - LA VECCHIA SERBIA celebrità di Drenitza, tantoché i gendarmi vi potevano penetrare, era però considerato come il luogo di riunione di un forte numero di malfattori albanesi fra i più pericolosi. Anche Hilmi pascià ha fama di uomo energico e risoluto. Appena insediato a Uskub, fece sapere anche a Tetovo che sarebbe stato inesorabile contro questi malfattori, e mandò subito un certo numero di gendarmi accompagnati da alcuni reparti di truppa per procedere all’arresto di una quantità di gente. Circa 150 Albanesi di Tetovo si costituirono da sè stessi, e Hilmi pascià per rinchiuderli fece adibire ad uso prigione l’unico albergo del paese, mettendovi a guardia un posto di quattro uomini in tutto e per tutto ! Non è mai stato possibile ottenere risultati duraturi, unicamente perchè da Costantinopoli non solo non si ò mai voluto spiegare un’azione efficace, ma tutte le volte che si era trovato l’uomo, come nel caso di Regeb pascià, han finito per farlo cadere in disgrazia o farlo mandare in esilio. Senza contare parecchie occasioni in cui un capo albanese ribelle, e che più degli altri era riuscito a tenere in iscacco le Autorità, ha finito per ricevere regali ed onori dirottamente dal Sultano, il quale in Albania ha in certo modo accreditato presso i suoi fidi Albanesi degli agenti fidati, che lo mantengono con essi in continuo e quasi diretto contatto.,.. Ci volevano le minaccio e l’attentato al Console russo a Mitrovitza per forzare la mano al Sultano. Ma è facile immaginare, data la manìa da cui è affetto il Sultano, e d’altra parte pensando a tutti gli interessi offesi dei gros-bonnets albanesi che