130 V. - IL MOVIMEXTO MACEDONE IN BULGARIA Fu da Pietroburgo, come ho detto, che si iniziarono ie sottoscrizioni, che furono mandate centinaia di casse di abiti, di biancheria per soccorrere quei disgraziati — in una quantità molto maggiore del' bisogno, e fu nel cuor dell’inverno che la signora Bahkmetieff parti per la frontiera con tre suore bulgare e tre russe, onde portare loro i primi soccorsi. Come immaginare che quel viaggio non dovesse essere interpretato esso pure come un incoraggiamento' alla rivoluzione macedone, dal momento che assunse il carattere di un viaggio ufficiale, poiché la ministressa viaggiava coi cavas dell’Agenzia russa, scortata dai gendarmi e accompagnata da un funzionario del Ministero degli Esteri?... Come non vedere un incoraggiamento da parte del Governo e del Principe, quando il Principe fa fotografare i suoi due figli, l’erede Boris e il suo^ fratellino, in costume macedone, e quei ritratti sono' esposti dappertutto? Il moto insurrezionale era già incominciato qua e là. Tali manifestazioni animarono tanto gl’insorti macedoni quanto i comitati a Sofia e le bande ivi formate e comandate per la maggior parte da ufficiali bulgari festeggiati ed acclamati alla partenza dai loro commilitoni rimasti nelle file dell’esercito.. Il partito militare naturalmente era ed,è favorevole alla guerra, e siccome, in fondo, l’esercito bulgaro — un esercito assai bene organizzato, ben armato e bene istruito, è la forza principale del Paese,. — anche dopo il voltafaccia della Russia, il Governo non ha avuto il coraggio di prendere gravi misure contro quegli ufficiali, i quali malgrado il divieto continuano la loro propaganda e aiutano ad organizzare le bande. A questo proposito bisogna anche