126 v. IL MOVIMENTO MACEDONE IN BULGARIA Che cos’era avvenuto nel frattempo ? La Russia si era messa d’ accordo con l’Austria per il mantenimento dello statu quo a qualunque costo. E la visita del Lansdorf a Sofia, dove non trapelò assolutamente nulla intorno a ciò che disse nei due lunghi colloquii che ebbe col Principe e coi Presidente del Consiglio, ebbe forse per scopo di invitare la Bulgaria alla tranquillità assoluta, dicendo a voce.... quello che fu poi stampato dal monitore ufficiale dell’impero. Credeva realmente la Russia di poter incoraggiare quel movimento e poi ad un momento dato, per ragioni ancora non note, si trovò obbligata, come suol dirsi, a mutar rotta — oppure, per quanto questa volta si sia spinta troppo innanzi, ha continuato quella politica di bascule, che consiste nel-l’aiutare e incoraggiare nelle loro aspirazioni le popolazioni slave nei Balcani, onde il nome russo non perda nè in popolarità, nè in prestigio al di là del Danubio, salvo poi a mettere il freno quando il movimento si accentua in modo da poterla compromettere? Difficile stabilirlo per ora. Ma quello che è certo si è che nel febbraio la situazione era così grave, che un conflitto pareva imminente, e una volta scoppiata la guerra fra la Turchia e la Bulgaria, non sarebbe più stato possibile nè alla Russia nè alle potenze di dominare gli avvenimenti e di prevenire complicazioni. Como si sa del pari che la Russia, per quanto non intenda affatto rinunziare alla sua politica tradizionale di protezione delle popolazioni slave dei Balcani, ha pel momento altri interessi più gravi, un grande programma da compiere nell' Estremo