L’attacco degli Albanesi a Mitrovitza 187 ginaya certo che subito dopo, il 2 aprile, a Mitrovitza le truppe del Sultano avrebbero dovuto ricorrere al cannone per disperdere gli Albanesi che avevano tentato l’attacco di Mitrovitza e che dopo questo scontro, a poche ore di distanza, per l’appunto il Console Russo, vittima di un attentato, sarebbe stato gravemente ferito. Hilmi pascià ricevette il telegramma relativo allo scontro nella notte, ma le notizie non furono conosciute in città che al mattino seguente. Siccome oramai da un paio di mesi tutti erano in ansia, si può facilmente immaginare l’impressione prodotta da quelle notizie e come l’impressione sia stata ancora più grande quando all’indomani si sparse la notizia che il Console Russo era stato assassinato! Tutti i Consoli si recarono dal loro collega russo il quale aveva avuto un lungo dispaccio dal dragomanno del Consolato di Mitrovitza. Vi si recò immediatamente anche Hilmi pascià il quale fece partire subito, per curare il Console ferito, Bera pascià, un medico militare che ha grado di generale di divisione e che era ad Uskub da quindici o venti giorni per curare il Vali del vilayet ammalato da parecchie settimane. Le notizie erano gravissime, e nella popolazione vi fu un momento di panico nel quale si credeva che da un momento all’altro, come avevano fatto a Mitrovitza, gli Albanesi potessero dare l’attacco a Uskub. Uskub, almeno per noi altri Europei, pare sempre una città in istato d’assedio. Immaginarsi poi in quei giorni! I Consoli non escono mai, nemmeno a piedi, senza essere accompagnati da uno o da due cavas armati di tutto punto, coi loro grandi pistoloni alla cintola e che, seguendo il Console a due o tre