III. - LA VECCHIA SERBIA della linea, alla quale erano dapprima assolutamente contrarii, dev’essere intervenuto un compromesso fra i loro capi e il Sultano. Non dev’essere una cosa molto piacevole per gli ingegneri il costrurre linee ferroviarie dove gli Albanesi spadroneggiano. A volte, di fronte alle prepotenze e alle minaccio di qualche capo che si credeva leso ne’ suoi interessi personali, doveano magari modificare il tracciato. Nella pianura di Uskub la linea fa un lungo giro al solo ed unico scopo di rispettare Bardovitza, paese dove un ricco albanese ha una vastissima proprietà. Dato tutto questo, si spiega come gli Albanesi abbiano accolto con indignazione la notizia che le riforme imposte dalle Potenze europee sarebbero state applicate anche a loro, e come tutte le pratiche fatte dalla Sublime Porta e anche dal Sultano diretta-mente, per vedere di persuaderli ad accettare queste riforme, abbiano avuto esito negativo. Anche l’ultima Commissione mandata loro nel marzo e composta di alti personaggi dell'impero, la maggior parte di origine albanese, e sulla quale il Sultano aveva fatto grande assegnamento, se ne ritornò dopo qualche giorno a Costantinopoli, nulla avendo ottenuto. Fino al ritorno di quella Commissione, v’era stata la speranza si potesse ancora trovare una via di componimento, e che non ci sarebbe stato bisogno, per parte del Governo Imperiale, di ricorrere alla forza — ma non fu più possibile il farsi delle illusioni dopo l’insuccesso di quella Commissione, la quale, assai probabilmente, da parte del Sultano che avrebbe voluto a qualunque costo evitare il conflitto, ha anche fatto ai capi albanesi offerte e concessioni che nessuno sa....