Guglielmo II e Abd-ul-Ilamid II 283 presa nella quale abbia una parte importante il capitale russo. Invece si sono moltiplicati, si può dire giorno per giorno, gl’interessi dell’Austria e della Germania, alle quali più o meno indirettamente appartengono le principali linee ferroviarie. E nelle loro mani il commercio della Serbia, della Bulgaria e in gran parte quello dell'impero Ottomano. E oramai lontano il tempo nel quale in pieno Reicli-stag il Principe di Bismarck proclamava che tutta la questione d’Oriente non valeva le ossa di un granatiere di Pomerania, e nel quale diceva al Gorchacoff.... che non apriva nemmeno il corriere di Costantinopoli. La Germania è ora palesemente l’alleata del Sultano e a Yldiz-Kiosk il suo Ambasciatore è il consigliere più ascoltato. Possa S. M. il Sultano — diceva Guglielmo II in un celebre brindisi nel 1898 — così come i 300 milioni di Maomettani i quali venerano in lui il loro Califfo, essere ben sicuri che l’imperatore Tedesco ò loro amico per sempre! La visita che con tanta solennità Guglielmo If volle fare al Sultano non fu che l’affermazione di quella nuova politica in Oriente che egli aveva iniziato da qualche anno. Da quell’epoca il movimento di espansione del commercio tedesco nell’impero Ottomano crebbe a dismisura, ed è a compagnie ed a capitali tedeschi che sono state date tutte, o quasi, le grandi concessioni, specialmente ferroviario, destinate un giorno ad essere lo strumento principale della colonizzazione al di qua e al di là del Bosforo nell’Asia Minore, Mei giro di pochi anni la Germania, o per essere più esatti, l’elemento te* desco, poiché l’Austria è in questo l’alleata e la pio*