80 III. - LA VECCHIA SERBIA Il porto di Antivari e tutte le acque del Montenegro restano chiuse ai bastimenti da guerra di tutte le nazioni. Le fortificazioni situate su territorio montenegrino fra il lago e la riviera dovranno venir demolite, ed entro questa zona non potranno venirne erette delle nuove. La polizia marittima e sanitaria, tanto in Antivari quanto lungo la costa del Montenegro, sarà esercitata dal-lAustria-Ungheria mediante leggieri bastimenti guardacoste. Il Montenegro adotterà la legislazione marittima vigente in Dalmazia. D’altro lato l'Austria-Ungheria si obbliga di accordare la sua protezione consolare alla bandiera mercantile del Montenegro. Il Montenegro dovrà intendersi (?) coll’Austria-TJngheria sul diritto di costruire e di mantenere traverso il nuovo territorio montenegrino nna strada ed una ferrovia. Su queste strade verrà assicurata una piena libertà di comunicazione. Quel diritto di tener guarnigione nel sangiacato di Novi-Bazar — dopo la occupazione della Erzegovina — dell’ Erzegovina che è la terra classica per la lingua, la Toscana della razza serba, e da dove era partito il primo grido della rivolta che provocò la grande guerra, — è stato un colpo terribile per l’avvenire della razza. Tanto più che il Kallai — l’amministratore delle provincie occupate, il quale ha anche l’incarico di sorvegliare il sangiacato dell’antico vilayet di Bosnia — ha interpretato in un modo, dirò così, molto largo questo diritto di tener guarnigione. Non v’è difficoltà che non sia stata inventata, per esempio, onde rendere addirittura impossibile ai Serbi del Regno e a quelli del Montenegro di avere qualche contatto fra loro e con quelli del-1’ Erzegovina. Eppure al disopra delle divisioni territoriali, sieno