316 XI. - l’italia e la questione d’oriente nerale di Salonicco, il quale può avere da loro quotidiane informazioni, per le ferrovie che legano Salonicco a Uskub ed a Monastir. Ma è destino che tutto ciò che riguarda la nostra rappresentanza all’estero sia sempre in maiio di burocratici, i quali non essendo mai usciti dal loro guscio, non possono rendersi conto del vero stato delle cose ! E finisco con un esempio che mi pare dei più caratteristici, poiché prova come il sistema è addirit-tura eretto a dogma. Lasciando per un momento la questione balcanica, guardate che cosa accade per l’Africa. A proposito del Benadir, han durato per due o tre mesi le discussioni e le polemiche ; vi sono state interrogazioni e interpellanze alla Camera, Commissioni d’inchiesta si sono recate sul posto, ecc.... Ma non è egli strano che in tutto questo, nessuno abbia mai ricordato che vi è alla Consulta un Ufficio coloniale? Non è strano che quando si deve nominare una commissione d’inchiesta, tale Ufficio, e sopratutto chi ne è a capo, sia completamente tagliato fuori? E, a parte l’inchiesta, non doveva que-st'Uffioio essere esattamente informato senza bisogno d’inchiesta in modo da poter dare subito una risposta esauriente a tutte le domande? Si spiega però facilmente come quest’Ufficio, buono per le cosidette pratiche ordinarie, scompaia addirittura se sorgono questioni gravi nelle nostre colonie, quando si sa come è formato e come è organizzato. Il suo personale principale è composto di un certo numero di ufficiali coloniali, dodici mi pare, di varie classi ; alcuni stanno a Roma, altri nelle colonie. Or bene, di questi dieci o dodici funzionarii, il solo — notate bene il solo — che non ha mai passato il Ca-