290 X. - LA soluzione pitto, salvo ad intervenire all’ultimo momento onde impedire sia diminuito il suo territorio. Ma anche so si riescirà per ora ad evitare un conflitto, oramai le cose sono state spinte troppo oltre perché tutto possa finire con una repressione. Le provinole macedoni, sebbene in alcuni punti le comunicazioni sieno difficili o sospese durante una parte dell’anno, sono troppo vicine al resto d'Europa perchè la Porta possa adottare verso di loro quel tale programma di cui ho fatto cenno poco fa a proposito della soppressione della questione armena. Là si trattava di popolazioni inermi : qui si trovano di fronte a popolazioni agguerrite dalla lotta ; a una organizzazione vasta e a gente armata. Una soluzione s’imporrà, in un’epoca ohe oramai non può essere più molto lontana. E una soluzione sarebbe stata da molto tempo facilitata se i due Paesi balcanici più direttamente interessati nella questione macedone, la Serbia e la Bulgaria, invece di combattersi fra loro, avessero potuto procedere e lottare uniti come una volta — come ai bei tempi del loro risveglio nazionale al principio del secolo. Uomini eminenti tanto in un Paese come nell’altro — e parlando della Serbia intendo alludere alla razza serba e comprendo quindi anche il Montenegro — hanno compreso che quella era la via da seguire. E varii tentativi furono fatti per vedere se almeno era possibile, in attesa degli avvenimenti e per le eventualità future, di stabilire per ciascuno una specie di zona d’influenza, impegnandosi reciprocamente a limitare la propria azione nei confini che sarebbero stati stabiliti. Più efficace sarebbe stata in tal modo la loro propaganda nelle provincie ancora soggette all’impero Ottomano. Serbi e Bulgari sarebbero ora