160 vi. - usKun le bandiere consolari bastano a proteggere i rappresentanti delle nazioni, e in più di una circostanza, anche nel corso di questo secolo, i Consoli europei sono caduti vittime del loro dovere, come accadde ai Consoli di Francia e Germania nel 1876 a Salonicco, per non citare che uno dei casi relativamente recenti. In fondo i Mussulmani sentono che i Consoli sono gli strumenti con cui i Cristiani esercitano su di loro un controllo continuato: sanno per esperienza che in molte provincie della Turchia Europea, le quali hanno cessato di far parte dell'impero, i Consoli hanno preceduto gli eserciti europei. Per cui malgrado le forme esteriori di rispetto, di deferenza e di omaggio — ai Consoli devono il saluto quasi tutte le Autorità — essi sono odiati. E più che mai sono odiati nelle piccole città dove, come ad Uskub per esempio, sono più a contatto con le popolazioni e dove più di frequente sono costretti a far valere la loro autorità. D’ altra parte è solo per mezzo dei Consoli e dei loro rapporti, che si sa in Europa ciò che avviene in quei paesi. Tranne quando si tratta di avvenimenti molto gravi, le cose si sanno naturalmente con grande ritardo, ma infine si sanno. In Turchia non vi sono che pochi giornali scritti in francese e in inglese — oltre i due o tre che si pubblicano in turco — ma nei quali non si possono stampare che le notizie pelle quali il Governo dà il permesso, cioè a dire le notizie di poco o nessun interesse. E, tranne a Costantinopoli, l’Autorità non tollera corrispondenti di giornali. Ufficialmente, quando una Ambasciata chiede il permesso, il tekscherè, per un corrispondente, in qualsiasi provincia dell’ Impero, il Governo si affretta a rispondere che per conto