8ü III. - LA VECCHIA SERBIA che parla tedesco e che porta il berretto con la stessa forma di quello in uso nell’esercito austriaco, vi fa pensare a molte cose. Finora non si può ancora dire, nel vero senso della parola, che l’Austria sia ferroviariamente e direttamente collegata a Salonicco, perchè Mitrovitza è testa di linea, e, per ora, la ferrovia non va più in là. Ma è relativamente assai breve la distanza che separa Mitrovitza da Serajevo, testa di linea delle ferrovie austriache. E chi conosce come vanno.... e come si fanno le cose in Turchia, capisce facilmente come, senza far chiasso, senza domandare concessioni per non dare inutili allarmi e svegliare i sospetti dell’Europa, si possa, oltre al preparare la strada, moralmente, prepararla anche materialmente, in modo che ad un momento dato non ci sia altro da fare che posare un binario o poco più. Si tratta di dare un buon bakscisch ai governatori o vice-governatori turchi; e si può essere ben sicuri che se si sono trovati d’accordo nella somma, gli alti funzionarii dell’impero Ottomano non vedono nulla e lasciano fare.... come han lasciato fare. Non fa bisogno di spendere molte parole per far rilevare l’importanza che ha per noi il mantenimento dello statii quo, e come l’occupazione effettiva del sangiacato di Novi-Bazar da parte dell’Austria significherebbe assolutamente 1’ ultimo colpo all’influenza italiana nell’Oriente europeo. Con l’occupazione del sangiacato, il giorno della liquidazione della Turchia — e per quanto ritardi, è una eventualità alla quale tutti debbono prepararsi — nessuno potrebbe più contrastare all’Austria la sua discesa a Salonicco e nel tempo stesso, separando essa in modo definitivo i due rami della razza serba, sarebbe per-