110 IV. - IN BULGARIA taire al PaprikofT il colonnello Savoff, se non si trattava forse di un’abilissima manovra, onde non far ricadere sul Oapo dello Stato quella impopolarità che comincia ad addensarsi intorno al Daneff e ai russofili accusati di essersi lasciati canzonare dalla Russia.... Poiché, a parte le grandi dimostrazioni russofile all’epoca delle feste di Schipka, e gli entusiasmi per la Macedonia nelle manifestazioni rumorose di quei giorni, bisogna anche constatare, per essere nel vero, che le aspirazioni macedoni han servito molto anche nella politica interna, e che la propaganda e le agitazioni sono state spesso dai varii Governi incoraggiate, aiutate, ondo acquistare popolarità e togliere un’arma di mano aH’opposizione. E non si può non tener conto che v’è anche una quantità di persone la quale non crede affatto che tutta la politica del Paese debba imperniarsi su tale questione, e anzi reputa che la Bulgaria avrebbe tutto da guadagnare se la Macedonia avesse e rimanesse con una autonomia amministrativa. Con un concetto un po’ utilitario, alcuni pensano altresì che in una Macedonia autonoma troverebbero da fare i Macedoni che occupano ora tante cariche nelle amministrazioni dello Stato, e lascerebbero il posto a tanti Bulgari del Principato che si vedono precluse tutte le vie. È molto utilitario, ma, ripeto, è anche questo un punto di vista dal quale le cose sono considerate da un discreto numero di persone. Le crisi ministeriali, del resto, hanno in Bulgaria una importanza molto relativa. In fondo è sempre il Principe che dirige ogni cosa. Quando nel 1887 il Principe Ferdinando di Co-burgo fu chiamato dal voto del Sobranié a reggere