Con il capo di Cherso l’isola si protende a settentrione fino al golfo di Fiume; il canale di Farasina, largo poco più di 3 miglia e profondo in certi punti anche 66 m., la divide dalla costa istriana. Tutto il tratto costiero, che sul lato occidentale dell’isola va fino ad Ossero, è bagnato dal Carnaro; presso a questa località un canale, la Cavanella (1), largo circa 6 m. la separa dalla vicina isola di Lussino. Per spiegare la formazione di questo canale che fu oggetto di studio da parte di non pochi eruditi e scienziati, bisogna premettere anzitutto che le due isole di Cherso e Lussino formano geologicamente un’unità inscindibile (ciò che verrò dimostrando in seguito). Infatti Tolomeo vissuto, com’è noto, nel II sec. d. Cr., parla di un’isola che chiama « Apsoron » con le due città di « Crepsa » e « Absorus », come pure più tardi col solo nome di Ossero si intendeva anche l’isola di Lussino. La formazione del canale va certamente considerata in nesso all’origine delle due isole, le quali non sono oggi che i frammenti della terraferma sommersa. Infatti, nell’epoca quaternaria e precisamente nei periodi glaciali, il livello dell’Adriatico doveva essere più basso dell’attuale, così che le attuali isole del Carnaro formavano la parte più alta del rilievo montuoso dell’ampia regione emersa di allora; soltanto l’innalzamento del livello marino avvenuto più tardi che fu causa del lento e secolare movimento di sommersione della regione, formò le due isole dando loro l’attuale forma. E così, mentre prima la depressione fra l’altipiano ondulato dell’isola di Cherso ad E, e la catena montuosa dell’isola di Lussino ad O doveva costituire una sella montana, in seguito, questa sommersa, raggiunse, nel suo punto più depresso, il livello marino. Sorta dunque proprio qui, in questo posto così importante per ragioni tattiche e commerciali, Ossero, e sviluppatasi sempre più, (1) È chiamato anche « Euripo » da qualche scrittore moderno (Fortis), come prima aveva fatto Palladio Fosco: si tratta però soltanto di denominazione dotta, per analogia con l’Euripo classico, canale naturale, profondo circa 2 m. fra l’isola di Eubea e la Grecia, pure caratteristico per le sue correnti che il Forel riconobbe dovute al fenomeno della sessa (la gaiola dei canali dalmati) (Krümmel, Handbuch der Ozeanographie, zweite Auflage, II Bd., p. 179-180).