Cap. II. LE PRIME TRACCE UMANE NELL’ISOLA. L’ABITATO CAVERNICOLO E QUELLO DEI CASTELLIERI Le prime tracce dell’uomo e le sedi primitive. — Ricordati i diversi nomi che alle due isole furono assegnati fino dai tempi più remoti, accennerò, sulla base di quanto testimoniano i resti e avanzi umani trovati sull’isola di Cherso, a quelle che furono le prime tracce dell’uomo, per poter poi da esse determinare quali sieno stati i suoi primi abitatori, quale il loro genere di vita e quale sopra tutto il succedersi, nel corso dei secoli, di nuove popolazioni in seguito alle molte immigrazioni compiutesi sull’isola. Infatti è cosa naturale che la nostra regione, tanto nella sua parte continentale quento nella insulare, caratterizzata dalla natura calcarea del suolo tutto foracchiato di buche carsiche e dalle numerose ed ampie caverne del sottosuolo, sia stata una sede preferita dagli uomini primitivi che vi immigrarono. Le ricerche finora fatte sull’isola di Cherso hanno provato che le prime tracce umane sulla stessa risalgono già al periodo neolitico. Infatti, nella parte meridionale dell’isola e precisamente nella importante grotta dei fossili, o grotta Fortis, a circa 5 km. a S.-E. di Ossero, fu trovato uno strato di cenere, di notevole spessore, con molti frammenti di ossa, parecchi cocci di stoviglie, una selce lavorata di pietra rossiccia, ossa lavorate a punteruolo e a lame taglienti ed altro ancora. Nè soltanto in questa grotta, ma anche in qualche altra caverna dell’isola, come pure degli scogli circostanti, quali Cutin nel Carnarolo, vennero lalla luce consimili