— 89 — infrangibile sia stata la resistenza opposta dall’elemento italiano. Gli slavi, e cioè i croati, che, come già è stato ricordato nei capitoli precedenti, erano fino dai secoli passati immigrati nell’isola, erano, però, rimasti in grado di assoluta inferiorità rispetto agli italiani, nè mai avevano pensato ad avanzare diritti loro non spettanti per sopraffare gli antichi abitatori dell’isola. Allora però, in seguito alla nefasta opera compiuta dal governo austriaco, le relazioni di convivenza dei due elementi, che, posti l’uno accanto altro, erano vissuti per tanti secoli, tranquilli nella comune lotta per l’esistenza, subirono un grande mutamento e tristi ne furono le conseguenze. Infatti il governo austriaco, per mettere in esecuzione, con metodica e profonda azione, il suo piano politico, prese a spalleggiare l’elemento slavo cercando di dare a questo., con tutti i mezzi possibili, maggior forza e vitalità. Favorì perciò l’immigrazione di nuovi elementi slavi, sopra tutto intellettuali e, per allettarli, fece a questi le più ampie concessioni, anzitutto dando loro posti ben pagati negli impieghi e nei lavori pubblici, e poi permettendo l’istituzione di banche, di scuole e società di divertimento; si trattava cioè di unire in questo modo tutti i croati dell’isola di Cherso e di dare loro dei capi, muniti di un certo grado di coltura, i quali alimentassero il loro sentimento nazionale e li incitassero ad opporsi prima e a sovrapporsi poi all’elemento indigeno neolatino. Favorì pure il governo austriaco l’industria del forestiero e ciò anche con uno scopo politico, quello cioè di attrarre, con ogni lusinga, i suoi sudditi fedeli, i tedeschi, verso il mare e di indebolire in questo modo anche la posizione economica degli italiani nell’isola. Il fatto però che sopra tutto valse ad aiutare l’azione politica dell'Austria, fu la soppressione dell’antica diocesi osserina e la sua annessione a quella di Veglia. Infatti, mentre prima le funzioni religiose erano esercitate, quasi esclusivamente, da sacerdoti indigeni, d’allora in poi l’isola incominciò sempre più a essere infestata da preti slavi, i quali occuparono le nostre parrocchie, i nostri villaggi e presero subito a compiere la loro missione, compresa non soltanto nella cura delle anime, ma anche e sopratutto nel-