— 85 — La navigazione ed il commercio, principali fonti di guadagno, con molta larghezza favoriti dalla Repubbli* ca, li tenevano uniti, poiché dalla campagna, per mezzo della olivicoltura, viticoltura e silvicoltura venivano procurati i generi di esportazione più ricercati. Si ricorda ancora la forte consistenza che aveva allora il bestiame sull’isola : 34.000 pecore, 800 bovini, 600 suini e 500 cavalli; a cui va aggiunta la redditizia industria delle « rasse », sorta di panno greggio assai pregiato, la pesca dichiarata assolutamente libera (5 settembre 1439, per ordine dei provveditori Orsato Morosini e Lorenzo Bernardi), e l’istituzione del fondaco (« fontego ») per sopperire alla mancanza di biade sull’isola. Adunque, perchè questa vita economica potesse svolgersi sull’isola, era necessario che vi fossero relazioni continue fra la Repubblica Veneta e l’isola; e relazioni continue, come già sopra ho ricordato, fra le popolazioni della zona costiera (elemento italico) e quelle della campagna (elemento prevalentemente slavo). Dalle prime si ebbe, come conseguenza diretta, la totale « venezianizzazione » dell’elemento indigeno neolatino; per cui scomparve del tutto l’antico dialetto « dalmatico », mentre si affermò in piena purezza la parlata veneta. Dalle seconde invece derivò un parziale assorbimento operato dall’elemento latino sulle popolazioni slave, specialmente quelle più vicine e quindi a maggior contatto con i centri veneti della costa occidentale dell’isola; per cui lo slavo, da quelle parlato, adottò non poche parole italiane e latine come Koloni, Kontenti, notar, publik, libertati ecc...... ed ebbe raddolciti molti suoni consonanti (lo schiavetto). Quanto profondo sia stato l’influsso esercitato da Venezia sull’isola di Cherso, ce lo attestano, oltre al linguaggio parlato da quelle popolazioni (dialetto veneto), i numerosi ricordi e monumenti, che dovunque ha lasciato la lunga dominazione della Repubblica (1). (]) Cherso, il centro principale di quest’epoca, ne abbonda; anzitutto essa, per la sua struttura topografica, presenta il vero tipo di città veneta; e poi le case stesse, naturalmente quelle più antiche, con le loro finestre aggraziate e le balaustre gotiche, ricordano perfettamente l’architettura della