— 154 — sto. Perciò è logico che si tratterà di un movimento commerciale soltanto relativo, il quale sarà per la maggior parte assorbito dalla città di Cherso che è il centro più popoloso e quindi risente maggiori bisogni. Si tratterà dunque più che altro di un commercio di rifornimento e quindi di importazione, mentre alquanto inferiore sarà, in nesso ai prodotti dell’isola, quello di esportazione. Esaminiamo i prodotti dell’isola; essi sono: legname, olio, vino, piretro, frutta, erbaggi, ovini, formaggio, pellame e pesce. Di questi soltanto una parte può essere esportata, e cioè principalmente il legname, l’olio (in piccola quantità), gli ovini, il formaggio, il pellame e il pesce, mentre gli altri non bastano nemmeno al bisogno della popolazione. Il commercio di collocamento di questi prodotti è diretto, sopra tutto, a Venezia, a Chioggia e a Ravenna (legname), a Pola e a Fiume (olio, ovini, formaggio e pesce), a Trieste (pellami e pesce). Grande è pure l’importazione di agnelli sull’isola di Lussino. Tutte le altre necessità materiali devono essere importate. Il trasporto dei prodotti vieno fatto tanto per mezzo dei piroscafi (per Lussino, Fiume, Pola e Trieste), quanto per mezzo dei velieri (Venezia, Chioggia e Ravenna).