336 « il latino, sono state formate in Italia sotto 1’ influenza « degli Arii che l’aveano invasa ed occupata. » « Questo stesso fenomeno deve essere avvenuto per le lingue greche... questo pure nel centro e nell’ occidente dell’ Europa, perciò col celtico e col germanico. Credo e sostengo, dice il Sergi, che in Europa le tre forme linguistiche originali che conservano il carattere originale asiatico, furono e sono il celtico, il germanico e lo slavo, tre grandi dialetti in origine, come le lingue indo-iraniche di Asia... E due di esse credo abbiano contribuito alla formazione delle due lingue classiche, del latino e del greco : il ramo celtico cioè, o meglio il protoceltico e il protoslavo, come denomino e denominai quei gruppi di popolazione aria preistorica che invasero 1’ Italia e la penisola balcanica. » Il Sergi si appoggia sovra una poderosa autorità, quella dello Schrader (i) che con un’ analisi molto fine ha potuto mostrare che in sostanza non esistono gruppi definitivi, come il greco-italico, il celtodatino, lo slavo-germanico, quali una volta si erano stabiliti. Il greco si stacca spesso e molto dal latino e si avvicina allo slavo e al sanscrito ; il latino può riunirsi in molte parole al celtico, ma ha relazioni col germanico ; molte parole non sono affatto comuni, altre hanno mutato significato ; moltissime delle arie europee non trovano corrispondenza con le arie asiatiche. Così l’unità delle lingue arie asiatiche ed europee oggi è ridotta semplicemente a una serie di frammenti che spesso non hanno legami fra loro (2). E 1’ autore trova facile la spiegazione del fenomeno così : « I popoli parlanti ario che invasero 1’ Europa, non erano arii come ho dimostrato per mezzo dei caratteri antropologici, ma avevano appreso la lingua che possedevano gli Arii in Asia. Quindi non par- (1) Sprach vergleichung und Urgeschichte, 2. ediz., Iena 1890. (2) “ Gli Arii in Eutopa e iti Asia,, Sergi - pag. 178. Fratelli Bocca, Torino.