234 > La benemerita attività dell’ Alpina non ristette più dalle investigazioni, le quali assurgono oggimai a portati scientifici, per gli accurati rilievi, per le esperienze e più ancora per gli illuminati propositi nell’avvenire. Basterà che io accenni al lettore alcune tra le principali grotte scoperte e studiate per vedere quanto tributo fu recato dai suoi membri agli interessantissimi problemi dei fenomeni del Carso. I. Abisso di Padriciano. — Si trova poco lungi dal Varco del Monte Spaccato, a destra della viuzza che conduce a Basovizza. Vi si rese benemerito nell’ esplorarlo il dott. C. Doria (Aprile, 1885). Profond. m. 112. II. Grotta dei morti. — Investigazione dalle vicende tragiche ed emozionanti ; (1863-66) donde il suo appellativo. III. Grotta di Trebiciano. — Intorno ad essa (conosciuta già da molti anni) si agitò la questione se il Tima-vo superiore (Reca) che si inabissa in S. Canziano e 1’ acqua dell’Aurisina erano tutto un corso con nesso centrale nell’imbuto di Trebiciano. Le esperienze a ciò eseguite dal 1887-al 1892 non ebbero esito felice; ma quando si sa quanti siano gli ostacoli da vincere, le inopinate sorprese di un corso sotterraneo, le multiformi avverse circostanze che da un punto all’ altro possono cessare o anche diventare favorevoli, dispersioni, giri viziosi, bacini di cedimento, filtrazioni lentissime, ostruzioni, e via dicendo, si ha tutte le ragioni a sperare che la costanza e le sempre più oculate precauzioni nelPesperimento, daranno certa la soluzione del problema. Nel 1895 vi ^ece studii e riparazioni 1’ ing. Polley.