168 coste rocciose di destra e di sinistra, fino laggiù a Grado ed Aquileja, alle quali 1’ anima si slancia ricordando terribili e gloriose istorie, secoli di guerre e Patriarchi di ferro, mentre tendendo 1’ orecchio alla marina par che quell’onde intorno a Salvore, colla memorabile battaglia contro Ottone dicano 1’ inno dei forti sul Teutone fiaccato. La punta di Salvore è la più occidentale della penisola e merita davvero la nostra ammirazione quello stupendo faro alto 36 metri, e la cui luce può essere visibile sul mare a 32 Km. di distanza. Fu costruito nel 1817 ; ma dal Novembre del 1870 è illuminato col sistema Fresnel, a luce bianca fissa, a lampi bianchi ogni minuto. Dalla punta di Salvore ad Umago la costa continua frastagliata con dolce pendenza verso SSE, ed incontrasi le rovine del castello Sipar, rudero colossale sul quale avremo a fermarci più oltre. Quivi tra punta Zambrattia e punta Catoro abbiamo la bella valle Zambrattia, dove il mare ha ragione sempre più della costa che soggiace ad un lentissimo abbassamento, così che lungo questo lido è possibile con acqua limpida vedere la roccia degradata su cui un dì fuvvi la città di Siparis. L’ onda flagella rabbiosa asportando con se a poco a poco tutti gli avanzi numerosi delle pietre cotte che abbellivano gli edifizi romani dalle poderose muraglie. Uno scavo operato da me di recente mi mostrò una tomba romana appena ad un palmo di profondità sul suolo. Tranquillo, largo e sicuro il porto di Umago, con la sua diga colossale ed il suo faro ; esso dà ricetto a tutte le imbarcazioni, quando il mare è grosso e lo flagella. Ed offre un bellissimo aspetto quando rigurgita di squadriglie che in esso aspettano il tempo e il vento propizio per affidarsi al mare fino a Venezia. Punte e valli di poca importanza si susseguono fino al Porto di Daila dal quale girata la punta Castagneda si