103 tica indipendente ? E senza libertà d’ azione, pur rimanendo in figura di Stato a se, che Stato mai sarebbe il vostro ? Altro che grande Potenza ! L’Italia meriterebbe appena il nome di Regno autonomo, e s’inizierebbe per lei, co-mechè sott’ altra forma, una nuova e forse più lunga legge di soggezione allo straniero. A me torna oltre ogni dire sorprendente che questo non si veda da molti e molti dei vostri pubblicisti, o peggio ancora, vi si guardi con imperturbabile indifferenza. Non mi dimenticherò mai di aver letto la espressione di questo inqualificabile sentimento in un giornale di Venezia. Beffardo verso ogni aspirazione italiana alla frontiera dell’ Alpe Giulia, esso si accontenta di avere nell’Adriatico i bagni del Lido! ! Siffatti animi a Venezia ! A Venezia, nella patria dei Dandolo, dei Zeno, dei Pisani e d’ altri molti, dal nome immortale ! A Venezia, che una Germania contigua condannerebbe inesorabilmente dalle prore di Trieste e dalle batterie di Pola, al destino di Toreello ! Ma non soltanto 1’ Austria e l’Italia, bensì ancora 1’ Inghilterra e la Francia sono tratte dalle ragioni più gravi ad impedire che 1’ impero austro-ungarico soggiaccia alla prepotenza tedesca slava, e questa avanzi quindi a contender loro il Mediterraneo, a rafforzarsi sulle loro linee marittime, a turbare profondamente tanti loro interessi commerciali, politici e militari. Se l’Inghilterra mette sì grande impegno a salvare Costantinopoli dalla Russia, come mai noi metterebbe del pari contro la Germania che volesse afferrare, non importa con quale congegno politico, il porto di Trieste ? Quale differenza, se non in peggio, per la sua posizione nel canale di Suez, fra le conseguenze del primo e quelle del secondo evento ? E la Francia si lascerebbe girare dalla Germania anche a mezzodì ? Starebbesi colle mani in mano di faccia a tanto pericolo, a tanta estensione di potere della sua nemica capitale ? Rimanderebbe all’ alleanza dell’ Austria, dell’ Inghilterra o dell’ Italia, quando sorgesse il giorno di unirsi ad esse per la révanche ? Egli è evidente : la irresistibile forza di un supremo interesse comune spinge i quattro Stati ad allearsi fra loro. E da questo principio che voi dovete partire nei vostri calcoli politici; è per questa via che vi conviene andare, se volete compiere l’Italia, e procurarle la forza e la sicurezza che le mancano. Quei vostri uomini politici che si mostrano stoicamente rassegnati al disastro, più o meno lontano, di avere una Germania nell’ Adriatico, bisogna credere s’immaginino die l’Italia troverebbesi infallantemente sola ad op-porvisi, e che perciò essa debba lasciare fin d’ ora e per sempre ogni speranza di sfuggire tanta sventura. È veramente singolare che essi, i quali sogliono condannare (come rilevo dai vostri giornali) tutte le congetture anche più ragionevoli e vicine, giudicando fantastica ogni previsione che non si risolva in un giudizio dei più immediati effetti delle condizioni presenti, facciano poi pieno divorzio da questo loro sistema, quando si tratti di predire,