302 certo la loro risposta più antica. Così come sono oggi mal si potrebbe interpretarne le vestigia, chè vi si sovrapposero vari stadii di civiltà successive chè vi trovavano bella e pronta la dimora. E a me sorride assai di più la ipotesi di un progresso da essi castellieri segnato nelle agiatezze volute e raggiunte dall’ uomo troglodita, bisognoso di libertà, di aria, di sole e di quella sicurezza che sempre non trovava nella sua spelonca, e che potè avere col lavoro assiduo per quanto lento delle generazioni, anziché considerarli come alcuno fece, una importazione di altra gente venuta dall’ oriente e stabilitasi con abitazione murata, anche se per tale ragione, proclive come sarei a diminuire anziché accrescere ai castellieri i secoli, si dovesse loro aggiungerne Lina decina (i). In qualunque modo, la prima loro costruzione starebbe tra l’età della pietra e l’età del bronzo, es-sendovisi trovate commiste armi di pietra e utensili di bronzo : ma credo che non sia opportuno pronunciarsi ancora definitivamente per una età piuttosto che per un’altra, se prima le ricerche non siano avviate attivissime a varie profondità dal suolo, per cogliere, per quanto sia possibile la civiltà del primo costruttore e abitante del Castelliere. Antichissimi alcuni lo sono di certo: ma moltissimi perdettero la loro fisonomía essendo stati adibiti dai romani come os-servatorii di guardia, quelli che il dott. Ivandler diceva campi romani collegati tra loro a rete così da servire coi punti più culminanti in vista 1’ un l’altro da stazioni di segnalazione. È vero infatti che quasi sempre i castellieri coronano le sommità di colline isolate, sebbene questo fatto generale non escluda castellieri al piano, come ad es. quelli (i) Quelli che ammettono i castellieri assolutamente sincroni colle palafitte lacustri devono loro concedere non meno di 8o secoli di età, se vere sono le deduzioni dello Stache che alle palafitte attribuisce la veneranda età di otto o dieci mila anni,