379 cosa più grata ai miei lettori quanto riassumendo il fior fiore del lavoro del Puschi. Il gran vallo romano delle Giulie — La prima notizia di avanzi antichi corrispondenti ad un vallo nel confine giapidico al di là del Limavo superiore è narrata dal Kandler neli’Osservatore triestino (9 Marzo 1843). La notizia era troppo appetitosa perchè non mettesse tutte le sue peculiari facoltà archeologiche in movimento, e già nel 1849 nel periodico dell’ Istria, con lettera a Pasquale Besenghi poteva affermare che da Roma « contro i nemici esterni fu inalzata una muraglia a torri, che dalle alture di Ober-laibach, l’antico Nauporto, andava a Fiume». Nell’ Istria (anno medesimo) lo stesso Kandler riportò una lettera di Giovanni Kobler, autore, di una storia di Fiume molto diligente, nella quale è descritta questa muraglia nell’ importante tratto che dal mare presso Fiume si estende lungo il confine dell’ Istria, della Carniola e della Croazia. Due anni dopo il Kandler avvertì le fondamenta di un castello romano a Hruschizza, dove cominciava il vallo che inchiudeva il territorio dei Catali fino a Fiume, e afferma, per comunicazione del direttore del Museo di Lubiana, che la grande muraglia è grossa sei piedi viennesi e che le torri sono quadrate. Nell’ anno 1863 i suoi studii su tali argomenti erano già maturi, ma deplorava che le forze fisiche necessarie a percorrere gli aspri dossi montani su cui era costrutto il vallo, gli mancassero. A suo avviso 1’ intero vallo si divideva : I." in un vallo interno da Fiume, sulle pendici sovrastanti all’ alto Timavo fino al Castrum Catalanum, indi a San Acazio, al Siller-Tabor, a S. Primo presso S. Pietro