102 bitrio e della forza di farlo valere potrebbe addurre la Germania a pretendere qualunque tratto del littorale adriatico ? Nemmeno l’interesse dei commerci (a cui sarebbe del resto assurdo ed iniquo voler sacrificati i diritti nazionali) varrebbe a scusa, perocché Trieste può servire egregiamente ai traffici della Germania orientale, come fa Venezia per la centrale e Genova per 1’ occidentale, anche senza appartenerle politicamente, come nè Venezia, nè Genova le appartengono. Ma lasciamo la ingiustizia delle dette aspirazioni russe e tedesche. Per quello che intendo di dire basta conoscerle, allo scopo di vedere quali Stati si trovino minacciati da esse e quindi necessariamente collegati contro di esse. Ora è facile persuadersi che questi Stati, (a dir solo dei maggiori) sono 1’ Austria, 1’ Italia, l’Inghilterra e la Francia. Li metto di proposito in questo ordine, perchè così mi sembra ch’essi si succedano l’uno all’altro nei riguardi della gravità della minaccia di cui parlo. Con una Germania e una Russia padrone o patrone dell’Adriatico e del-P Egeo, e con tanti Tedeschi e Slavi che gli uni a quella e gli altri a questa spianerebbero le vie che conducono alle ambite marine del sud, che mai sarebbe dell’ Austria ? Essa sarebbe o completamente abbattuta, o, nel migliore de’ casi suoi, ridotta alle proporzioni e al valore di un monumento archeologico, decorato a mo’ ili fregio della corona di Santo Stefano, in mezzo al mare magnimi del pangermanismo e ilei panslavismo, traboccanti e spumanti oltre alle loro chiuse secolari. Ma se la è questione di vita o di morte per l’Austria, gravissima si presenta essa anche per 1’ Italia. Ometto, per brevità, di considerare l’ardua posizione che le sarebbe fatta da una Russia che, sia pure indirettamente, cioè per mezzo di principi-prefetti nella penisola dei Balcani, comandasse sulle portuose e formidabili coste della Dalmazia e dell’Albania, fronteggianti il cosi infelice e scoperto vostro litorale Adriatico. Astraendo pure da ciò, e fermandosi ad esaminare unicamente la vostra condizione di fronte alla Germania, quando vi accadesse di averla, comunque, nel golfo ili Venezia, quale somma sventura non sarebbe questa per voi! Non occorre essere profeti per prevedere, che la gagliarda nazione metterebbe là tutto il suo vigore, tutta la sua alterezza, tutti i suoi propositi più ostinati, a tenere fortemente il dominio o predominio conquistatosi su quelle rive, e a trarne, sott’ogni riguardo il profitto maggiore. Non sarebbero esse P unico suo appostamento nel mezzogiorno, dove far punta colle migliori sue forze, per muovere arditamente alle più larghe e promettenti palestre della vita dei popoli civili ? Quale emporio commerciale non farebbe essa di Trieste, e quale fortezza e porto e arsenale militare di Pola ! E con siffatto cuneo di fianco, che diverrebbe l’Italia ? Quale la sua sicurezza, spoglia coni’ è e sarebbe per sempre di qualsiasi frontiera naturale da quel lato ? Quali i suoi commerci nell’ Adriatico, tramutato in mare germanico del Sud ? Quale la possibilità di una sua poli-