438 Pedena (Petina) ; più a N. quello dei Subocrini con centro a Piquen-tum ; e sul Carso quello dei Menocaleni (con Matteria a Castelnuovo). Così Albona fu staccata dalla Libumia, a cui non poteva appartenere, e fu fatta municipio; Fianona, come già dicemmo, fu pareggiata a città italica. Forma di governo e cariche. — Eminentemente popolare. I mu-nicipii erano altrettante republiche, affatto autonome e affidanti le cariche a membri eletti dal popolo, non di parola, ma in fatto, sovrano. I Comizii popolari divisi in Curie eleggevano i magistrati ; alla Curia (composta di 100 decurioni eletti a vita) spettava la direzione dell’ intero governo municipale. I duo viri iure dicundo eletti dai Comizi per un anno formavano la suprema autorità del municipio, il Magistratus, che giudicava in prima istanza tutte le cause delle persone soggette alla giurisdizione del municipio. I duo viri quinquennales avevano la direzione suprema dell’ amministrazione finanziaria del municipio. Gli Edili curavano la sicurezza e la comodità publica, e davano i giuochi pubblici. Ai questori era commesso il civico erario e la contabilità relativa. Naturalmente 1’ ampia autonomia venne a mano a mano restringendosi quanto più il potere imperiale diventava assoluto : la libertà municipale pur troppo venne spesso coartata dal comando degli impiegati imperiali, essi stessi ligii al dispotismo della corona. Decadenza dell’ impero e conseguente decadenza delle libertà municipali. - Quanto i municipii si sentivano affettuosamente legati al principe che loro concedeva la più ampia autonomia, e trovavano in tale sentimento lo slancio a qualsiasi sacrificio ¡11 un pericolo che lo minacciasse, altrettanto subentrò lo scoramento, 1’ atonia e l’indifferenza per quel-1’ autorità che si faceva tiranna, che la vita dei sudditi, 1’ onore della RP. e la giustizia ponevano sotto i piedi, mostri sovente in forma umana, che consumavano il tempo prezioso in inconcepibili aberrazioni, mentre al Colosso minava sotto il fradicio trono. Lo stato pesava ornai con mano di ferro, onde le forze municipali si sperperavano non più a prò del comune ma a sopperire le spese delle orgie degli imperatori ! Le cariche, diventando quindi onerose, erano il monopolio dei ricchi, non sempre i più buoni. Le cose si aggravarono negli ultimi anni del terzo secolo quando vennero soppressi i privilegi di esenzione dall’ imposta fondiaria. Grave colpo venne poi da Costantino, togliendo come egli fece alle città i loro beni (dazii e fondi propri) : esempio che trovò imitazione nei suoi successori, da ciò nuove imposte ai cittadini. Invasioni dei barbari. — Dapprima furono brevi e faeil mente represse : andarono poi facendosi più violente, decadendo P impero :