6 — Non dico tuttavia che non esistano lavori a cui ella possa ricorrere. Guardi : non è molto è uscito a Parenzo uno dei lavori storici più poderosi sull’ Istria, che facendo tesoro di tutto quello che fu scoperto specialmente in questi ultimi decennii ci dà forse la monografia più completa della storia di quel gentile e forte paese. L’ autore modestamente 1’ ha intitolato « Note storiche », ma altro che Note! è uno studio coscienzioso ed assai erudito. Peccato che non sia conosciuto in Italia quanto meriterebbe. Questa penna simpaticissima è il De Franceschi (i). — Se ho a dire il vero, nè quello nè altri si conoscono in Italia ; ho parlato con parecchi, e non indotti, e invariabilmente mi sentii dire : che cos’ è quest’ Istria ? A che occuparcene ? Perchè te ne vai tra i Croati ? Come ti farai intendere laggiù ? — Le soggiungerò che si arrivò da qualcuno a farla tut-t’ uno con la Dalmazia, che si vive tra noi in una deplorevole ignoranza che essa sia terra italiana quanto il Piemonte e il Veneto, e più che tutto s’ ignora che in essa frema così il sentimento nazionale da poter scrivere su quel popolo delle pagine epiche su episodi commoventissimi. Basterebbe ricordare quei giorni in cui piangendo il popolo istriano sotterrava baciandolo il vessillo di San Marco perchè non lo profanasse la burbanza del conquistatore francese ! La voce di Mons. Bernardi era in quel punto commossa : dico il vero, mi sentivo trascinato a baciarlo in fronte quel vecchio venerando che, figlio del Piemonte, aveva voce di lagrime al ricordo delle sventure della mia gloriosa Venezia. — Ella mi suscita, egregio signore, mi disse ancora dopo qualche istante di silenzio — ricordi carissimi di quasi P. rt' , I'. , , • ;r: ■ T' ■ i' 1 ■ ’ ' ’ ■' ’ ' . '< ' (i) Questo dialogo data da i6r anni; oggi, come più oltre vedremo, altri storici istriani sorsero con critica ancor maggiore, am forze Laide e giovanili : e la nobile gara si fece assai' feconda. 1