DELL' HISTORIA VENETA 1620 arrende»-dofi la Città vecchia di Praga. che giura a Cefare fedeltà . poco ap-prejfo con-tjufiatrfi CarleJIain. e la Moravia ridut-tafi all'ubbidienza. Cradi^do-d? il Palati*« precipita dàlia Garaaa. Dieta im Ungheria non porta contbiufio-m di Pace, da , farebbero quella fera entrati in Praga ( anzi i Valloni vi s’accortarono dalla parte più alta di San Lorenzo ) fe i Capi, temendo fotto l’ombra della notte la crudeltà , il furore, le feeleraggini de’ Soldati, non l’haveifero prohibito . La mattina feguente gli rteflì Valloni per laperture, e per le fcalate s’in-troduifero nella muraglia, favoriti dagli habitanti Cattolici . I Protettami, ritirati oltre il fiume nella Città Vecchia, s’ar-refero fenza maggiore contratto. Il Duca frenò, quanto potè, la licenza , & il facco. Refe poi a Dio le gratie, & efatto il giuramento di fedeltà , a nome di Ferdinando , lafciò le Truppe nel Regno , e ritornò nel fuo Stato. Il Principe di Liechrettain , rettato al governo della Eohemia , efpugnò il Cartello di Carleftain , dove la Corona del Regno fi guardava con prefidio di feicento trà Inglefi , e Scozzell. Il Buquoii d'altra parte entrato nella Moravia, alla fola comparfa fa ri-duife ad ubbidienza, ripartendovi in pena le Truppe a’Quar-tieri del verno. Federico fi conofceva veramente dal Throne» abbattuto y non tanto per l’Armi de’ Nemici, che per gl'interni difordini. Egli efercitava precario comando,, ogn’unodi quelli, che l’havevano aifunto alla Corona , pretendendo a fuo arbitrio di negargli ubbidienza. Il Conte d’Hollach, mal veduto da tutti, poifedeva il più confidente favore 5 i Principali Bohemi havevano concepito grave difgufto, e degli ftra-nieri la maggior parte militava al proprio profitta. Le Solda;-tefche non pagate havevano con violenze irritati i Paefani » La fletta Religione, in più fette divifa, feparava gli animi » e Federico con editti a favore del fuo Calvi nifmo haveva o£-feil molti, e fufeitato qualche tumulto nel Popolo. In gene* rale poi tutti amando la libertà , neifuno voleva fofferirne i difpendii, e i pericoli 3 anzi molti ingannati, credendo fulìì-rtenti le private fortune nella jattura delle publiche, negarono le contributioni, altri le fcarfeggiarono, e fi racconta di chi tartaro due mila fiorini, non havendo volutodarne, che cinquecento , lafciò dopo la Battaglia , fuggendo di Praga , trecento mila Tartari in preda de’ Vincitori. In Ungheria te-nutafi in quefto mentre la Dieta in prefenza d’un Ambafcia-tore del Turco, e di quelli di Francia , e di Polonia, non s’haveva potuto conchiudere la Pace , e fpirata la tregua, fi ven-