86 gregi attesero, come molti tutt’ora attendono, nel silenzio ai prediletti studii che valgono vere battaglie e vere vittorie in favore della grande tesi nazionale, che si fa o si fece in Italia ? E inutile dire ciò che si sia fatto in Italia : è dovere alzare la voce perchè in avvenire l’inerzia sparisca e più diretta sia la comunione degli spiriti e delle menti con un popolo generoso italiano cui Vienna comanda mentre è ignorato da noi. Dalla conoscenza, 1’ ammirazione : dall’ ammirazione, l’affetto ; donde indubbia la nuova corrente che tutti ci leghi all’ unità dello scopo e dell’ azione, pacifica, ma secura e feconda. Nè meno potenti trova le sue ragioni la tesi militare della necessità per 1’ Italia di avere 1’ Istria a parte integrante del suo regno, e di arrivare quindi ad una rettificazione di confine. Si guardi alla infelicissima, militarmente parlando, nostra spiaggia orientale. Lavori titanici dell’ antica Regina e che tuttora durano a monumento del suo genio e delle sue glorie, solo difendono le sue isole a che non spariscano per l’assiduo flagello del mare ; e appena sono di ajuto ai suoi legni. Ma il mare le è infido e l’abbandona: floridissime spiaggie, oggi hanno lo squallore dei cimiteri ; il rovescio di quanto occorra per avere i porti. E dove pure lungo tutta P intera spiaggia ciò non avvenga, se non troverete dovunque in essa le minaccie di future Torcello, mai una di quelle insenature ed uno di quei lavori naturali per mare profondo, per costa erta e rocciosa riparata da frangenti, i-