210 doline si giunge a un gruppo d’ alberi, da dove si gode un bel panorama di S. Canziano e dei suoi dintorni. La località di Gradisce che si scorge a sinistra sopra un’ altura, fu già nei tempi più remoti un luogo abitato, e il sito vicino al suddetto gruppo d’ alberi era la rispettiva necropoli, come lo dimostrano i rottami di oggetti di bronzo che di quando in quando vi vengono rinvenuti. Di qui la strada piega a destra, salendo dolcemente lungo il margine della grande Dolina della volpe, e conduce attraverso un prato piantato d’alberi alla Vedetta Stefania, di cui già da lontano si scorgono le aste delle bandiere. Un panorama affascinante attende qui il viaggiatore. Egli si trova inaspettatamente sul margine di un abisso profondo ben 160 metri, e il suo sguardo spazia in un colossale circo di macigno del diametro di 140 metri nel cui fondo, irrompendo rumorosamente dal sublime portale di macigno detto la Gola portale dei giganti (Riesentorklamm) il Reca precipita in un laghetto, da cui, attraversando un’ irta scogliera scomparisce nelle viscere della montagna e prosegue per un cammino sotterraneo, il cui termine non è ancor noto con certezza. A destra si scorgono le silvestri alture del Ciulc e del monte Ontano (Erlberg) coronato dalla chiesetta di S. Servolo di Artvisce ; a sinistra il Nanos (monte Re) e il lungo ed arido dorso del Gaberk, perforato dalla Ferrovia con sei gallerie ; in mezzo si stende ampia la vallata del Reca e lontano, nello sfondo, la maestosa vetta piramidale del monte Nevoso (.Krainer Schneeberg) che dall’ altezza di 1796 metri sul livello del mare, domina le montagne circostanti. Dalla vedetta Stefania la strada Hanke si svolge in mezzo a ombrose macchie (Ostrya carpinifolia, Fraxinus Ornus, Prunus Mahaleb ecc.) sino a raggiungere la strada postale e con essa la località di Matavun, dove 1’ osteria di Giovanni Gombac Alle grotte di S. Canziano è divenuta