222 e profonde, dette dagli slavi doline, stanno a denunciare oltre allo strano complesso dei fenomeni di abrasione, di erosione e di incisione, anche 1’ intricata conformazione del sottosuolo, forse quivi più che altrove esplorato, e delle cui ricerche ha merito principalissimo la egregia Società alpina delle Giulie. Ho voluto fosse nota nella mia opera la intelligente e dotta attività di questa unione di belli ingegni, perchè se 1’ Italia avrà studiosi cultori dei fenomeni carsici, come lo merita il suo bel suolo, essi completino lo studio della nostra penisola con questa terra che nessuna politica divisione può disgiungere dalla madre patria, altissime risuonando le voci secolari della Geografia, dell’ etnica e della storia: onde agli Italiani lo studio dell’Istria s’impone. E in tal caso alla Società Alpina delle Giulie converrà necessariamente ricorrere per l’immenso materiale che essa ha dato alla scienza, per le sue benemerenze straordinarie, per le belle scoperte, per la pertinacia amorosa nella ricerca, per la sincera obbiettività nello stabilire il vero. Ha poi questa Società una Commissione Grotte (come già più addietro accennai) il cui relatore, il sig. Eugenio Boegan, è un valoroso cultore dei fenomeni spelèi, e la cui scienza come quella di tutti i redattori della Rassegna bimestrale della Società ha quella luce e quel calore, che soltanto provengono dalla fiamma del patrio amore (i). Veniamo colla dotta guida del Boegan alla grotta di Corniale. Chi si move da Trieste ha tre vie da scegliere per arrivarvi. (i) Rendo pubbliche e vivissime grazie al Sig. A. Krammer jun. che mi fece il dono prezioso delle Annate del periodico « Alpi Giulie » (1896-1900) nonché, quale gentile omaggio della Società Alpina, dell’ opuscolo : « Le grotte dell’ altipiano di S. Servolo » che diedero il più efficace e più sicuro contributo a questo mio capitolo sui fenomeni sotterranei del Carso. I miei lettori non potevano avere garanzia maggiore, nè più recente, sui dati che vengo loro esponendo.