509 sentimento era in tutti. Pensi la nostra sorpresa quando si vide senza una ragione al mondo — lo dissero gli ufficiali, non io che sono una bestia i-gnorante ! — allontanarsi all’ orizzonte e fuggire ! ! Non si è mai saputo che cosa era successo : so che ho desiderato in quel dì mille volte di essere mangiato dai pescicani, anziché assistere a un tanto disonore della mia patria. Ci è arrivata una voce che le ciurme delle navi italiane accogliessero dei traditori : che l’ammir. Persano avesse venduta all’Austria la sua anima dannata : ma il fatto è che la verità vera non 1’ abbiamo mai saputa. Potranno agevolmente pensare i miei lettori com’ io rimanessi al racconto del bujese. Il cuore mi batteva forte mentre egli parlava. Il suo rozzo accento, ma franco, ma sincero, la commozione del suo animo che a volte li faceva sorda la voce e tremante per l’ira : quella visione fosca di una Alberto Boccardi Fig. 93 (di Trieste) possibile vittoria che mutava i destini della patria mia, degenerata nella tragedia della rotta e nella fiamma sinistra del disonore, mi empirono gli occhi di lagrime e stringere i pugni. Il bujese si avvide del mio dolore e taceva. — E poi ? gli dissi, trovando alla fine su me stesso l’impero. — Per buona sorte, egli ripigliò, gli ufficiali erano troppo intenti coi binoccoli a guardare 1’ orizzonte e a trasmettere ordini al pilota, perchè ornai la battaglia si era mutata in una corsa di piacere, cosicché io potei accanto al mio pezzo divorarmi in pace le mie lagrime, mentre i miei compagni feriti venivano portati all’ infermeria. Del resto poco dopo ho rischiata la pelle in modo assai meno glorioso. — E come ? — Ritornati dalla caccia infruttuosa contro le navi italiane si era già Ptof. Silvestri — L’Istria 59 Cesare Rossi Fig. 94 (di Trieste)