2 2 7 sione di vederlo illuminato col magnesio o colle candele. Giunti al fondo di questa caverna, la cui vòlta, alta poco più di 20 m., è costituita da enormi lastroni, negli interstizi dei quali sboccano snelle e svariate stalattiti, trovi che la temperatura è un po’ più alta di quella delle antecedenti caverne. Però la maggior impressione è quella di veder innalzarsi nel mezzo della caverna un Titano isolato, una sta-lammite colossale, adorna di mille fregi e che al chiaror delle luci vaganti sembra tempestata di fulgide gemme. Qui cessa la parte della grotta presentemente praticabile, fin dove la può visitare qualunque persona senza alcuna difficoltà, però ancora uno stretto passaggio s’ apre in direzione N. NE. in mezzo ad enormi massi, (vedi p. num. V). (i). Un mio carissimo amico che mi volle essere guida in questo davvero splendido recesso sotterraneo mi narrava che la famosa Salle du Dòme della Caverna Han nel Belgio (Vedi Tavola XIII) e la non meno celebre Caverna delle Damigelle (Tav. XIV) nell’Hèrault, in Francia, la prima notissima tra altro per le strane bizzarrie dell’ eco, come già dissi più addietro (2) — 1’ altra per la singolarità delle formazioni a ventagli, a mantelli, a drappeggi d’ ogni sorta, nulla hanno di più maraviglioso di quanto offre in questo punto la Grotta di Corniale. Per la grotta di Han il vantaggio maggiore non può essere che nel fiume che vi scorre rendendo così al chiarore delle faci, più vivo il paesaggio spelèo. Percorrendo la grotta di Corniale e seguendo il suo asse principale, ci volgiamo discendendo verso la grotta di (1) Op. cit : pag. 19-20. (2) Pag. 200-201.