66 « Esso principia (i) sul mare Adriatico a porto Buso e corre in linea retta verso NNE fino al Casone oltre alla foce del Medàdola ; quindi, tortuosamente girando, raggiunge questo canale, che va poscia seguendo fino a toccare l’Ausa. Risale allora questo fiume, poscia un suo piccolo affluente e percorre a casaccio la campagna fino presso a Castion des Murghins. Quivi corre a ritroso la roggia Castra, abbandonandola a Molino S. Gallo, per correre di nuovo a vanvera tra campi e prati, raggiunge il Faglio, altro affluente dell’ Ausa, e continua a secondarne le tortuosità fino poco a più di un Km. ad ENE della porta marittima di Palmanuova. Più in là nessun indizio naturale lo addita, poiché attraversa a linee spezzate, con prevalente direzione di NE, i colti, fino a raggiungere le ghiaie del Torre al suo confluente col Natisone incrociandosi presso Palma colla strada che va a Versa, e poscia con quella fra Trivignano e No-garedo, che mira allo stesso scopo. Toccato il Natisone ripiega a SE fino a M. di Strada, tra Mediuzza e Chiopris, indi in breve raggiunge F Iudrio e lo segue per forse 45 Km. fin presso la sua sorgente, dove sale la giogaia tra il M. Iesza e il M. Colaurat. Appresso si dirige per lo spartiacque sopra il M. Cucco, che poi abbandona, tenendosi sulle falde meridionali, a nord di Cepletischich, e riprendendo poi una linea naturale sui pendìi del Matajur, del quale tocca la vetta. Ma ben tosto abbandona la traccia segnata dalla natura, attraversa il thalweg del Natisone, passa sul pendio del Mia, tocca di nuovo il Natisone presso Lonch (che spetta al Goriziano), per lasciarlo quanto prima con un zig-zag bizzarro e seguire il corso del Legrada fino al suo confluente in Natisone. Rimontato questo corso d’ acqua (1) Dalla « Venezia Giulia » del Fambri, un libro che deve essere tratto dall' oblìo contenendo tanto acume e tanta dottrina da meritarsi le lodi più sincere di Ruggero Bonghi.