163 vorrà gli impellenti esempi, da noi, che pur possediamo fonti salutari cotanto preziose e in sì amene posizioni e tanto vicine a popolose città ? La materia l’abbiamo e ottima veramente, ma conviene informarla, ma adattarla dobbiamo ai bisogni nostri, alle esigenze dei tempi e non trascurarla finché altri giunga poi da lontano, lontano, e con sorriso beffardo ci inviti ad ammirar 1’ opera, che noi non volemmo creare ! » Benissimo detto, e da fervido patriota ! Le parole del bravissimo dottore, oggi esimio presidente della Società di Minerva, datano dal 1878, e non possono non adattarsi a capello ancor oggi. Anzi, a far cosa completa vo’ aggiungere una pagina dello stesso dottore sui benefici che possono recare quest’ acque termali (1) : « ........ Già possono e giovano veramente le nostre termali in tutte quelle malattie, che comunemente si chiamano reumatiche e quindi in ispecie nei reumatismi muscolari, sia acuti che cronici, nelle varia specie di artritide ed in tutte quelle nevralgie, che da reumatica causa ripetono 1’ origine. Ma non solo in queste, in quelle eziandio altramente prodotte si potranno con buon successo tentare, e ne facciano fede tra altro quei molti casi di sciatica e di lombaggine, che annualmente da cosiffatte cure, dopo ostinata esistenza, traggon miglioramento e guarigione. Indubitabile del pari è la loro efficacia in moltissime affezioni della pelle, specialmente in quelle infiammazioni croniche di essa, oggi dette eczemi, e nella scabia. Non meno attive possono esse manifestarsi nelle intumescenze glandulari e nelle piaghe cutanee prodotte dalla scrofola. Nè inefficaci tornano nella rachitide e nella paralisi, sempre ammesso però che queste ultime non dipendano (1) Nel suo lavoro il Lorenzutti fa comuni i benefici che possono recare le acque sulfuree di S. Stefano a quelli delle terme di Monfalcone. (Op. cit. pag. 28 e segg.)