53ò Ed è a queste forti penne dalla quotidiana battaglia, è ai deputati della Venezia Giulia ai quali più volte strinsi la nobilissima destra, voci trionfanti al Parlamento di Vienna, è al presidente della Società politica istriana, l’on. Bennati, mente limpida ed acuta, è all’ on. Podestà di Ca-podistria, l’avv. De Belli, gentiluomo perfetto, dal cuore d’oro e dal carattere di granito, cui m’ avvince legame come di fratello, è a tutto il popolo istriano alla cui vibrante anima la mia è avvinta di indissolubile nodo, e accanto al quale passai le ore più belle della mia vita, che io mando nel chiudere questi miei appunti sull’ Istria il mio caldo e sincero saluto ! tole 'àXIstria (del Tamaro) all’Indipendente, nW'Alabatda di Trieste, al Giovane Pensiero di Pola sostenendo fin d’allora quella lotta politico-nazionale che tuttora, quarantenne, sostiene. Per Portole erano tempi tristi contro gli Slavi che voleano conquistare il castello di Portole : ma la vittoria rimase alla giustizia e al diritto. Nel 1886 il Timeus emigrò in Italia, a Milano, ove ebbe impiego in una fonderia di caratteri apprendendovi 1’ arte dell’ incisore in acciaio, per la quale anzi ebbe posto lucroso a Genova. Ma era nato pel Giornalismo e sulle colonne della Lombardia di Milano e dell’ Epoca di Genova continuò le sue lotte per l’idea. Nel 1896 gli si offrì a Pola un posto fisso al Giovine Pensiero e accettò perchè posto di battaglia. E a Pola il i° febbraio 1898 fondò col Salata « Il popolo istriano. » Il Salata andò in Trieste e il Timeus vi è oggi solo sulla breccia ove strenuo combatte la lotta comune a tutti gli istriani.