486 possidenti, surrogando gli antichi padroni e possessori dell’ Istria. Ma vera chiamata di slavi, con documento storico è quella fatta dal Duca Giovanni del noto Placito : si deduce che tale sia stata pure nel 1262 nella contea d’I-stria spopolata da guerre rimaste senza documenti, certo desolatrici. Tra la Dragogna e la Rosandra ci sono i cosiddetti slavi savrini, i quali parrebbero abbastanza recenti se è vero il fatto strano che danno il nome di Istriani non già a sè stessi, per godere almeno di un cotal jus prce-scriptionis, ma agli slavi croati oltre la Dragogna. Dunque se questi, per i Savrini, sarebbero più antichi di loro, donde provengono i Savrini? Non è ben certo: la tradizione li fa venire dalla regione bagnata dalla Savra confluente della Sava. Non dimentichiamo, giacché documento storico c’ è, l’anno 1376 in cui il Senato veneto concedendo per 5 anni esenzione di tributi d’ ogni fatta ai forestieri che venissero a ripopolare l’Istria, aveva anche tentato che Italiani fossero questi coloni. Ma la mancanza di ^lcqua, la piaga dell’ Istria, e l’aria non buona (?) distolsero i veneti dall’ accorrervi, e fu convenuto, grave errore ! di fare appello a schiatte più forti ed aspre (bosniaca, erzegovinese, albanese) tanto più che queste erano incalzate dal Turco conquistatore. Ma il secolo classico di tali chiamate, e quindi di nefasta memoria, è il XVI.'1 Il governo veneto aveva tentato tutti i mezzi perchè il territorio di Pola (il più devastato) tornasse in fiore : nè venne al triste passo di chiamarvi gli stranieri senza prima aver ricorso al patriottismo istriano. Ecco una frase del provveditore M. Malipitro, mandato apposta a Pola per la grave questione del ripopolamento : « I tentativi fatti dal Governo veneto per restituirla nello stato primiero (La polesana) sempre abortirono per la mala volontà di pochi nobili polesi rimasti dalla pestilenza ; fatti tanto più potenti gustarono la dol-