535 In Cherso (1’ antica Istris) importante è la città di Cherso (l’antica Crespa). Sono vivi i ricordi di S. Marco e conserva mura turrite pentagonali. Ha dato i natali a due uomini insigni : Francesco Patrizzi (1529-1597) professore docente alle università di Ferrara e Bologna — e 1’ ab. Giovanni Moise, grammatico straordinario e purista di valore. fìssero era pure famosa città di Cherso : oggi è piccolo villaggio. All’ epoca romana era provvida e celebre stazione navale tra Aquileja e Salona. Un dì ebbe Vescovo e la cattedrale eretta nel XV. secolo vanta quadri del Carpaccio e del Palma. Sull’ isola dei Lussini sono le due città Lussinpiccolo e Lussin-grande. Lussinpiccolo è la più importante : anzi è la città più popolata di tutte le isole del Quarnero, nel secolo XIX sorta a grande prosperità. Ha 1500 case, 6000 abitanti dediti al maro, sebbene sia curata anche 1’ agricoltura : ha oltre a 100 navigli a vela di lungo corso, molti dei quali in ferro e 12 legni a vapore di lungo corso, fabbricati nei propri cantieri. A due sacerdoti e a un medico deve molto della sua fortuna : al d.r Bernardo Capponi d’Albona, e ai due fratelli U. Giovanni e I). Stefano Vidulich : « Furon essi che infusero nei concittadini spirito di associazione, fondarono scuole nautiche, spronarono al commercio e alla navigazione lontana, destarono emulazione tra i ricchi e li indussero a fondare utili istituzioni, che procacciassero decoro e credito al paese ». (Zambra 1. cit. p. 39). Ebbero in patria monumento degno delle loro virtù. A Lussingrande di notevole c’ è la chiesa con splendide tele e una pregiata statua marmorea. Nell’ isola di Veglia c’ è la piccola Veglia, di 600 abitanti. Ha tre porte e serba le sue mura con torrioni e castello. Nel 1000 fu sedo vescovile, e nei secoli successivi sotto gli ordini dalla Serenissima combattè coi suoi pi’odi uomini di mare gli odiosi Uscocchi. Al naviglio Veglia apprestava ottimo legname da costruzione. La città di Veglia diede i natali a Pier Matteo Ferchio profondo teologo e dotto cultore delle discipline filosofiche (1583-1659) Su queste isole dovrebbe correre potente un soffio di italianità ! Troppi ricordi di un glorioso passato ci sono perchè tutto debba essere disperso dalla invasione di chi civiltà non ebbe e non seppe procurarsi al contatto di popoli civili. Siamo noi che dobbiamo ricordarci di loro che si possono bene appellare le perle dell' Italianità nel Quarnero. Non basta che esse abbiano la coscienza della propria storia, ma dobbiamo inserire in loro la coscienza della nostra dignità nazionale che sfolgorerà tutta e solo quando mostreremo di non torcere il volto da nessuno di quei luoghi dove palpita un’ anima italiana 1