i6 di far trionfare la verità, fatta astrazione da qualsiasi sentimento gentile a cui deve essere estraneo severamente lo scienziato, ove quello potesse farlo fuorviare. Le razze indigene dell’ Istria prima della conquista romana erano italiche? Lo dobbiamo asserire, fossimo pure di stirpe slava e del più puro sangue, per quanto ci premesse di dimostrare il contrario. Penserà la natura da parte sua a condurre certe catene di monti da ovest ad est per rappresentarli quali « arcangeli drizzati » direbbe un focoso poeta « alla difesa dell' itala terra ». E se la geografia non basterà a « scolpire le patrie » con tutta evidenza, troverà ausigliare la geologia : lo spirito di parte non saprà mettere pietre miliari di divisioni dove il lento processo di migliaia di secoli avrà voce solenne e di scienza. Nello stesso modo se i secoli passano e su una cotale terra, etnograficamente niente tradisce /’ intruso non si potrà chiamare filone eterogeneo una massa calcare compatta che mostra ogni- omogeneità colla massa calcare madre. Ma P Etnologia e la Paleontologia sono scienze troppo recenti perchè si possa esigere che nella bibliografia istriana esistano opere ampie e perfette su tale argomento, tanto più quando si pensi che il volume bibliografico redatto a Capodistria e che mi sta sott’occhio è del 1864. Assai si studiò da quell’ anno in poi dai dotti 1’ argomento etnografico : e ai tentativi dello Spitzweg, ai generosi lavori che videro la luce nell’ « Istria » specialmente sui dialetti istriani (la lingua sarà sempre la grande chiave per gli studi etnici !), a quelli dell’ Ascoli (G. I.) e specialmente del Czoernig, nonché di altri assai, si sono aggiunti tutti i lavori severi eruditi odierni, tedeschi, specialmente, che diedero vero tributo all antica bibliografia etnica istriana, quasi sempre per 1 addietro unilaterale, come quella che si occupava pressoché unicamente delle razze rustiche sopravvenute dei villaggi e delle montagne.