4i7 scrizione accennante direttamente alla Respublica Nesactiensis, trovata nel 1901, e che divenne ormai il caposaldo di speranze maggiori. Ne ho dato l’incisione a pag. 371, la quale porta anche 1’ effigie di quel simpaticissimo patriota che è il Dott. Pietro Ghersa, ora medico in Albona, una mente assai colta, uno scrittore arguto ed efficace, un grande cuore, un vigorosissimo ingegno. Degli scavi fatti a Nesazio, ho riprodotto varie fotografie, qualcuna delle quali offersi ai miei lettori in zincotipia a pagg. 323 - 337 e 343. Ne parlerò un po’ di più in Appendice, riportando in sunto uno studio recentissimo del dott. P. Sticotti, un dotto giovane che segue luminosamente le orme del Puschi e del Marchesetti. Mutila e Faveria. — L’ essere stata rinvenuta in modo così preciso la città di Nesazio, ci dà un grande affidamento per seguire 1’ opinione di quegli stessi archeologi sulla probabile posizione geografica di Mutila e di Faveria. Il Kandler crede di trovare Mutila in Medolino e Faveria in Momorano o Carnizza. Il De Franceschi, uno dei primi a dar appoggio all’opinione del Kandler nelle sue « Note sull’ Istria » commenta una tale opinione così : « ...a favore dell’ ipotesi che Faveria debba cercarsi nei pressi di Momorano militerebbero la bella e forte posizione del sito, la poca distanza del porto, detto Portolongo, la frequenza di antichi abitati nel suo territorio, come presso la chiesa campestre di S. Teodoro dove recentemente fu rinvenuta un’ aretta votiva al Dio provinciale Melesoco, e sul monte Cavallo dove sono rovine di un luogo che si dice fosse città o castello...... » Quanto a Mutila non si saprebbe indicare luogo più propizio da quello che reca un nome così assonante, sul-1’ estremo di una penisola che ha bellissimo il golfo e am-