458 sati e molti ne abbiamo anche oggi dal patriarca: soltanto quando vengono i messi imperiali, che la famiglia del patriarca faccia com’ era di antica consuetudine. » — E ditemi le consuetudine, insiste qui il patriarca. — E gliela dissero, e schiettamente e coll’ aggiunta di questa frase : Così fu e così vogliamo che si faccia. — Non posso far a meno di non notare quel vogliamo, in bocca a persone chiamate solo a testimoniare sulla verità dinanzi ai messi imperiali, dinanzi a un Duca di quella fatta, che, rimanendo in carica, poteva anche ricordarsela quella certa volontà di quei signori ! Ma tale era la schiettezza e 1’ adamantino carattere di quegli uomini, così profonda la coscienza dei propri diritti, e, diciamolo pure, tanta fiducia ispirava la giustizia dell’ Imperatore personificata nei tre messi ! Tutto ciò si appalesa assai di più ora che 1’ accusa si move ai vescovi : « Sziper episcopos multa habemus quod dicere. » E le accuse sono nove : la prima è già grossissima. Una volta, dicevano, codeste tasse dell’ Impero, metà la pagava la Chiesa e metà il popolo...... ora gli ecclesiastici non vogliono pagare, e noi popolo si paga la nostra metà...... e 1’ altra. Poi venivano le enfiteusi tutte piene di dolosae commu-tationes e tutte corruptae. Il latino è trasparente ! — Oggi un presidente, annota briosamente il Fambri, fosse anche pretofobo, richiamerebbe all’ ordine 1’ oratore ; invece tanto Izzo Praesbiter, non che Cadolao et Aio Comités lasciarono dire, e poi lasciarono anche mettere ogni cosa nel verbale, redatto da un Petrus peccator, diacono della Chiesa Metropolitana d’Aquileja. Laonde si tirò innanzi e ci fu naturalmente il crescit eundo. La deputazione venne a parlare del contegno della corte vescovile, familia Ecclesiae, la quale lavorava a colpi di spada e di bastone ; cum fustibus et cum gladiis sequitur nos. Ma venne la volta del duca Giovanni. Ah, se ha do-