scopo eli alta politica, vale a dire nientemeno che quello di impedire che i Romani si facessero forti in Aquileja. Erano adunque abbastanza accorti e civili per ideare ed abbastanza audaci e potenti per iniziare una guerra di preminenza...... Ad ogni modo un trionfo ed un poema al vincitore fanno sempre dell’ onore anche al vinto. » Epulo è certo una sublime figura, ed è un vero peccato che il poema di Ostio sia andato perduto perchè poche figure così scultorie e così vivide ci ricorda la storia del tempo romano. È desso VArminio dell’ Istria, meritevole che uno scalpello come quello che eternò Spartaco, o il Gallo usoricida, ne elevi la nobile figura là dove la sua spada infranta segnò 1’ ultimo anelito di libertà della sua regione. La colonizzazione. — Primo pensiero dei Romani naturalmente fu quello di consolidare la loro conquista, sia pef non essere sorpresi dagli indigeni di cui avevano appreso la fierezza e l’eroismo, sia contro ogni mossa in avanti dei popoli limitrofi. Carni, Giapidi, e Liburni coalizzati avrebbero ben presto invasa 1’ Istria, depauperata com’ era dalla guerra, priva di combattenti (x), morti o schiavi a Roma, colle principali città ridotte a un cumulo di rovine. (i) Il De Franceschi nelle sue lodatissime Note Storiche sull’Istria, lavoro da me più volte e con vera compiacenza citato, fa un calcolo della possibile popolazione dell’ Istria, dal numero dei morti e dei prigionieri registrati da Tito Livio. « Volendo ritenere, dice, esatte le indicazioni di Livio, gli I-striani in questa guerra avrebbero perduto in battaglia 12000 uomini, 5632 furono i prigionieri venduti schiavi, gli uccisi nella presa forzata delle tre città distrutte si devono calcolare almeno 3000, il che già darebbe più che 20000 uomini ove questi abbiano costituito la metà della popolazione atta alle armi, si potrebbe concludere che l’intera provincia contasse intomo a 160000 anime ». E naturale che la soppressione di una ventina di migliaia d’uomini atti alle armi dava l’Istria in mano ai popoli limitrofi. Da ciò gli energici provvedimenti di Roma.